Scoperta l’origine extraterrestre del primo quasicristallo esistente in natura conservato al Museo di Storia Naturale di Firenze

Il gruppo internazionale di ricerca che aveva individuato il minerale nel 2009, ha confermato l’origine extraterrestre del primo quasicristallo esistente in natura. Luca Bindi, associato di Mineralogia presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’ateneo fiorentino, firma come primo autore un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale PNAS. Il campione fiorentino potrebbe rappresentare un nuovo tipo di corpo extraterrestre, databile a circa 4,5 miliardi di anni fa, contemporaneo alla formazione del sistema solare. Il quasicristallo naturale è stato riconosciuto in un campione di roccia appartenente alle collezioni mineralogiche del Museo di Storia Naturale (accettato dalla International Mineralogical Association con il nome di icosahedrite) da Bindi in collaborazione con i fisici Paul J. Steinhardt e Nan Yao, dell’Università di Princeton, e Peter J. Lu, dell’Università di Harvard. La sua particolarità è quella di presentare una simmetria pentagonale fino a ora ottenuta solo grazie a sintesi riprodotte in laboratorio in tempi relativamente recenti, a condizioni controllate. Alcuni componenti del gruppo di ricerca hanno proseguito gli studi cercando di capire come questi materiali possano formarsi in natura. “I risultati sono stati inequivocabili: gli isotopi dell’ossigeno sono risultati del tutto simili a quelli osservati in una categoria di meteoriti conosciute come condriti carbonacee – spiega Luca Bindi –. La cosa interessante è che fino ad oggi le leghe di alluminio metallico non erano mai state osservate in meteoriti; ne consegue che il campione fiorentino potrebbe rappresentare un nuovo tipo di corpo extraterrestre, molto probabilmente risalente a circa 4,5 miliardi di anni fa, coincidente con la formazione del sistema solare.”